Sigillata nel tuo cuore è la luminosità eterna che aspetta il momento 
di conquistare la libertà, aspettando di lacerare il velo della notte.
Tavola IV – La Nascita dello Spazio

 

 

Tavola I – La Storia di Thoth, l’Atlantideo

 

Io, THOTH, l’Atlantideo, maestro dei misteri, custode dei documenti, re possente, mago, che vive di generazione in generazione colui che passò nelle sale di Amenti, guida per coloro che sono da venire, questi i documenti della saggezza possente della Grande Atlantide.

Nella grande città di KEOR sull’isola di UNDAL, in un tempo nel lontano passato, cominciai questa incarnazione. I possenti di Atlantide non vivono e muoiono come i piccoli uomini dell’età presente, ma piuttosto da eone a eone essi rinnovano la loro vita nelle Sale di Amenti dove il fiume dei flussi della vita scorre eternamente. Cento volte dieci sono disceso nella via oscura che conduce alla Luce, e altrettante volte sono asceso dall’oscurità nella Luce rinnovando la mia forza e potere.

Ora discendo solo una volta, e gli uomini di KHEM (Khem è l’Egitto antico) non mi conosceranno più. Ma in un tempo ancora da venire sorgerò di nuovo, possente e potente, richiedendo un resoconto di quello ho lasciato prima di me. Quindi fate attenzione, uomini di KHEM, se avete falsificato il mio insegnamento, perché vi getterò giù dalle vostre alte terre nell’oscurità delle caverne da donde voi veniste. Non rivelate i miei segreti agli uomini del Nord o agli uomini del Sud affinché la mia maledizione non cada su di voi.

Ricordatevi e prestate attenzione alle mie parole, perché certamente tornerò di nuovo e vi richiederò come avete sorvegliato i miei segreti. Sì, tornerò anche da oltre il tempo e da oltre la volontà della morte, ricompenserò o punirò a seconda di come voi avete sorvegliato il mio segreto. Grande era il mio popolo nei giorni antichi, grande oltre la concezione delle piccole persone che ora mi sono intorno; conoscendo l’antica saggezza, cercando lontano nel cuore della infinita conoscenza che appartenne alla gioventù della Terra.

Noi eravamo saggi con la saggezza dei Figli della Luce che dimoravano fra noi. Forte era il nostro potere ricavato dal fuoco eterno. E di tutti questi, il più grande fra i figli degli uomini era mio padre, THOTME, custode del grande tempio, collegamento tra i Figli della Luce che dimoravano nel tempio e le razze degli uomini che occuparono le dieci isole. Portavoce, dopo i Tre, dell’Abitante di UNAL, parlando ai Re con voce degna di rispetto che deve essere assecondata. Io crebbi là da bambino fino alla virilità, ricevendo da mio padre i più antichi misteri, fino a che crebbi nel fuoco della saggezza, fino a che bruciai in una fiamma che consuma.

Niente desiderai se non il conseguimento della saggezza. Fino a che un grande giorno venne il comando dell’Abitante del Tempio davanti al quale venni portato. Pochi v’erano fra i figli degli uomini che avevano guardato quella faccia possente ed erano vissuti, per questo i Figli della Luce non sono come i figli degli uomini, quando loro non sono incarnati in un corpo fisico. Io ero eletto fra i figli degli uomini, ricevetti dall’Abitante gli insegnamenti, così che i suoi scopi sarebbero stati adempiuti, scopi che ancora non erano stati concepiti nel grembo del tempo.

Per lunghe ere abitai nel Tempio, imparando nient’altro che saggezza, finché anche io mi avvicinai alla Luce del grande fuoco. Mi insegnò, il percorso per Amenti, il mondo sotterraneo dove il grande re siede sul suo trono di forza. Profondamente mi inchinai rendendo omaggio ai Signori della Vita e ai Signori della Morte, ricevendo come dono la Chiave della Vita. Io ero libero dalle Sale di Amenti, non legato alla morte ma al cerchio della vita. Lontano viaggiai fino alle stelle fino a che spazio e tempo si annullarono.

Allora avendo bevuto nella profonda coppa della saggezza, guardai nei cuori degli uomini e là trovai i misteri più grandi. Perché solamente nella Ricerca della Verità la mia Anima avrebbe potuto essere placata e la fiamma estinta. Vissi attraverso le ere, guardando quelli che intorno a me assaggiavano la coppa della morte e ritornavano nella Luce della vita. Gradualmente dai Regni di Atlantide passarono onde di coscienza che erano state uno con me, solamente per essere sostituite dalla nascita di una stella più piccola. In obbedienza alla legge, la parola del Signore fiorì. Gradualmente discesero nell’oscurità i pensieri degli Atlantidei, fino a che finalmente nella collera sorse dal suo AGWANTI (questa parola non ha equivalenti; vuole dire uno stato di distacco), l’Abitante pronunciando la Parola, chiamando il potere.

Dal profondo cuore della Terra, i figli di Amenti sentirono, e sentendo, direzionarono il cambiamento del fiore di fuoco che brucia eternamente, cambiando e spostandosi, usando LA PAROLA, finché quel grande fuoco cambiò la sua direzione. Sul mondo poi irruppero le grandi acque, affogando e affondando, cambiando l’equilibrio della Terra fino a che solamente il Tempio della Luce rimase in piedi sinistro sulla grande montagna di UNDAL che ancora sorge fuori dall’acqua; c’era ancora qualcuno che stava vivendo lì, salvato dall’irrompere delle acque. Mi chiamò poi il Signore e disse: raduna insieme a te la mia gente. Sceglili a seconda delle arti che hanno imparato e portali lontano attraverso le acque, finché arriveranno alla terra dei barbari pelosi che abitano le caverne del deserto. Esegui là il piano che sai.

Radunai quindi le persone e le imbarcai nella grande nave del Signore. Ci innalzammo nel mattino. Scuro sotto di noi giaceva il Tempio. Improvvisamente su lui insorsero le acque. Svanì dalla Terra, quando giunse il tempo, era il grande Tempio. Noi fuggimmo veloci verso il sole del mattino, fino a che sotto di noi giungemmo alla terra dei figli di KHEM.

Andando su tutte le furie, loro vennero con clave e lance, alzate con la rabbia di chi cerca di uccidere e distruggere i Figli di Atlantide. Poi io mi alzai di persona e diressi un raggio di vibrazione colpendoli finché si dispersero come frammenti di pietra della montagna. Poi io parlai loro con parole pacate, parlandogli della forza di Atlantide, dicendo che noi eravamo i figli del Sole e i suoi messaggeri. Atterriti dalla mia esibizione di scienza magica giacquero proni ai miei piedi, fino a quando li rilasciai. Dimorammo a lungo nella terra di KHEM, molto e molto tempo ancora. Fino a che, rispettando i comandi del Signore, che mentre dorme ancora vive eternamente, inviai i Figli di Atlantide, li inviai in molte direzioni affinché dal grembo del tempo la saggezza sorga di nuovo nei loro figli. Dimorai per molto tempo nella terra di KHEM, facendo grandi opere di saggezza. I figli di KHEM crebbero verso la Luce della conoscenza, irrorati dalle piogge della mia saggezza. Quindi distrussi il sentiero per Amenti così che io possa trattenere i miei poteri e far vivere di età in età il Sole di Atlantide, tenendo la saggezza, preservando i ricordi.

Una piccola parte dei figli di KHEM, conquistarono le persone intorno a loro, crescendo lentamente accrescendo la forza dell’Anima. Ora per un certo periodo mi allontano da loro nelle sale scure di Amenti, profondamente nelle viscere della Terra, di fronte al Dio dei poteri ancora una volta faccia a faccia con l’Abitante. Sorsi alta sull’entrata, una via d’accesso, un ingresso che conduce in giù ad Amenti. Ci vorrebbe del coraggio per sfidarlo, il piccolo portale di passaggio allo scuro Amenti. Alto sul passaggio, io, una piramide possente che usa il potere che supera la forza della Terra (la gravità). In un luogo sempre più profondo io forzai l’ingresso alla camera; quindi aprii un passaggio circolare che arrivò pressoché alla sommità. Là nell’apice, io posi il cristallo, spedendo il raggio nello spazio-tempo, delineando il percorso della forza al di fuori dell’etere, concentrandola sull’ingresso ad Amenti. Costruii altre camere e lasciai che tutto sembrasse apparente, ancora celate fra loro sono le chiavi di Amenti. Colui che con coraggio oserà sfidare i reami scuri, che sia prima purificato da un lungo digiuno.

Che giaccia nel sarcofago di pietra nella mia camera. Poi io gli rivelerò i grandi misteri. Presto lui seguirà la via dove l’incontrerò, anche nell’oscurità della Terra, io Thoth, Signore di Saggezza l’incontrerò e lo sorreggerò e abiterò per sempre con lui. Io costruii la Grande Piramide, progettata secondo il modello di forza della Terra, che brucia eternamente così che, possa resistere attraverso i secoli. In essa, io ho riposto la mia conoscenza della scienza magica, così che possa essere qui quando di nuovo tornerò da Amenti. Sì mentre dormo nelle Sale di Amenti, la mia Anima che erra libera si potrà incarnare, abitando fra gli uomini in questa forma o in un altra (Hermes, tre volte-nato). Io sono l’Emissario sulla Terra dell’Abitante, adempiendo ai suoi comandi così che molti potrebbero essere sollevati. Ora ritorno alle sale di Amenti, lasciando dietro di me parte della mia saggezza. Preservando e portando il comando dell’Abitante: alza sempre i tuoi occhi verso la Luce. Nel tempo certamente, sarai uno col Maestro, certamente sarai uno con la giustizia del Maestro, certamente sarai uno col Tutto.

Ora, parto da te. Segui i miei comandamenti, tienili e conservali, e sarò con te, ti aiuterò e ti guiderò nella Luce.

Ora di fronte a me si apre il portale. Io scendo nell’oscurità della notte.

 

 

 

 

 

Tavola II – Le Sale di Amenti

 

Profonde nel cuore della Terra giacciono le Sale di Amenti, lontano sotto le isole della sommersa Atlantide, le Sale della Morte e le Sale della Vita, bagnate nel fuoco dell’infinito Tutto.

Lontano nel tempo passato, persi nello spazio-tempo, i Figli della Luce guardarono giù sul mondo. Vedendo i figli degli uomini nelle loro catene, limitati dalla forza che venne da oltre. Loro sapevano che solamente liberandosi dalla servitù l'uomo avrebbe potuto risorgere dalla Terra al Sole. Loro discesero e crearono corpi, prendendo la sembianza degli stessi uomini. I Maestri del tutto dissero dopo la loro formazione:
"Noi siamo coloro che furono formati dalla polvere dello spazio, partecipi della vita dell’infinito Tutto; vivendo nel mondo come figli degli uomini, simili e anche dissimili ai figli degli uomini".

Poi da un luogo abitato, lontano, al di sotto della crosta della terra, nei grandi spazi esplosi dal loro potere, spazi lontani dai figli degli uomini. Lì circondati dalle forze e dal potere, protetti dai danni delle Sale della Morte. Poco alla volta, essi si posero in altri spazi, li riempirono con la Vita e con la Luce dal di sopra. Poi costruirono le Sale di Amenti, dove loro dimorarono potenti eternamente, vivendo con la vita fino alla fine dell’eternità. Trenta e due erano là i figli, figli della Luce che erano venuti fra gli uomini,  cercando di liberare dalle catene dell’oscurità coloro che furono legati dalla forza che venne dal di fuori.

Profondamente nelle Sale della Vita crebbe un fiore, fiammeggiando, espandendosi, conducendo indietro la notte. Posto nel centro, un raggio di grande potenza, diede la Vita, diede la Luce, riempiendo con il suo potere tutti quelli che gli si avvicinavano. Attorno ad esso posero i loro troni, due e trenta, posti per ognuno dei Figli della Luce, collocati in modo che fossero bagnati nella radianza, riempita con la Vita dalla Luce eterna.

Là tempo dopo tempo loro posero i loro primi corpi creati così che loro poterono riempirsi con lo Spirito della Vita. Cento anni ogni mille la fiamma di Luce che dà la Vita deve splendere davanti ai loro corpi. Accelerando, risvegliando lo Spirito della Vita. Là nel cerchio di eone in eone, siedono i Grandi Maestri, vivendo una vita non conosciuta fra gli uomini. Là nelle Sale della Vita loro giacciono dormendo; le loro Anime fluttuano libere attraverso i corpi degli uomini. Tempo dopo tempo, mentre i loro corpi giacciono dormendo, loro si incarnano nei corpi degli uomini. Insegnando e guidando oltre e verso l’alto, fuori dell’oscurità fino alla luce. Là nella Sala della Vita, riempita con la loro saggezza, non sconosciuta dalle razze dell'uomo, vivendo per sempre al di sotto del freddo fuoco della vita, siedono i Figli della Luce. C’è il tempo in cui loro risorgono, venendo dalle profondità per essere luci fra gli uomini, infiniti fra uomini limitati. Colui che progressivamente è cresciuto dall’oscurità, si alzò dalla notte nella luce, reso libero dalle Sale di Amenti, libero dal Fiore di Luce e di Vita.

Guidato poi, da saggezza e conoscenza, si tramanda dagli uomini, al Signore della Vita. Là lui può dimorare come uno coi Maestri, libero dalle limitazioni dell’oscurità della notte. Fatto sedere nel fiore di radianza seduto fra i sette Signori dallo Spazio-Tempo sopra di noi, aiutando e guidando attraverso la Saggezza infinita, lungo il sentiero attraverso il tempo dei figli degli uomini. Possenti e strani, loro, velati dal loro potere, silenziosi, onniscienti, dirigono la forza della Vita, diverso ma unico con i figli degli uomini.

Sì, diversamente e anche Uno coi Figli della Luce. Custodi e osservatori della forza che incatena l’uomo, pronti ad sciogliere i legami quando la luce è stata raggiunta. Prima e più possente, siede la Presenza Velata, il Signore dei Signori, l’infinito Nove, al di sopra di ognuno dei Signori dei Cicli; Tre, Quattro, Cinque, e Sei, Sette, Otto, ognuno con la sua missione ognuno coi suoi poteri, guidando, dirigendo il destino dell’uomo. Là siedono loro, possenti e potenti, liberi da tutto il tempo e lo spazio. Non sono di questo mondo loro, simili a lui, il più Anziano tra i Fratelli, dei figli degli uomini. Giudicando e pesando, con la loro saggezza osservano il progresso della Luce fra gli uomini. Là di fronte a loro fui condotto dall’Abitante, lo guardai unirsi con l’UNO sopra di Lui. Poi da LUI venne innanzi una voce che disse:

"Grande sei tu, Thoth, fra i figli degli uomini. Libero d’ora in avanti dalle Sale di Amenti, Maestro della Vita fra i figli degli uomini. Non assaggerai la morte tranne che tu lo voglia, bevi tu dalla Vita fino alla fine dell’Eternità. D’ora in poi per sempre è Vita, per tuo volere. D’ora in avanti la Morte sarà al tuo comando. Resta o parti come tu desideri. Prendi la Vita nella forma che tu desideri, Figlio della Luce che è cresciuto fra gli uomini. Scegli il tuo compito, per tutti dovrai lavorare, non liberarti mai dal sentiero della Luce. Ora sei avanzato di un passo sul sentiero verso l’alto, infinita ora è la montagna di Luce. Ogni passo che tu fai ti innalza verso la montagna; tutto di te progredisce ma lontana è la meta. Sempre ci si avvicina alla Saggezza infinita, sempre prima che tu ti accresca verso la meta. Ora ti sei liberato dalle Sale di Amenti per camminare mano nella mano coi Signori del mondo, con un unico scopo, lavorare insieme per portare la Luce ai figli degli uomini".

Poi dal suo trono venne uno dei Maestri, prese la mia mano e mi condusse avanti, attraverso tutte le Sale della terra ignota e profonda. Mi condusse attraverso le Sale di Amenti, mostrandomi i misteri che non sono conosciuti dall'uomo. Mi condusse attraverso lo scuro passaggio discendente, nella Sala dove risiede la scura Morte. Vasta si estendeva nello spazio di fronte a me la grande Sala, circondata dall'oscurità ma riempita di Luce. Di fronte a me sorse un grande trono di oscurità, su di esso era seduta una velata figura di notte. La grande figura seduta era più scura dell’oscurità, scura di un’oscurità che non era della notte. Poi il Maestro di fronte a lui fece una pausa e pronunciò la Parola che produce la Vita e disse:

"Oh, Signore dell’oscurità, guida del sentiero che porta da Vita a Vita, di fronte a te porto un Sole del mattino. Non toccarlo mai col potere della notte. Non chiamare la sua fiamma all’oscurità della notte. Conoscilo, e guardalo, uno dei nostri fratelli, innalzato dall’oscurità nella Luce. Libera la sua fiamma dalla sua schiavitù, lascia che essa divampi libera attraverso l’oscurità della notte".

La figura alzò quindi la mano, sopravvenne una fiamma che crebbe in modo chiaro e brillante. Il velo dell’oscurità si abbatté indietro rapidamente, rischiarando la Sala dall’oscurità della notte. Poi crebbe nel grande spazio di fronte a me, fiamma dopo fiamma, dal velo della notte. Innumerevoli milioni emersero di fronte a me, alcuni fiammeggianti come fiori di fuoco. Altri vi erano che spandevano una fioca radianza che fluiva debolmente al di fuori della notte. Alcuni vi erano che si affievolivano rapidamente; altri che crebbero da una piccola scintilla di luce. Ognuno circondato dal suo fioco velo di oscurità fiammeggiando ancora con una luce che non potrebbe mai essere estinta. Un viavai come lucciole in primavera, riempirono lo spazio con la Luce e con la Vita. Poi si pronunciò una voce, possente e solenne, dicendo:

"Queste luci sono le anime fra gli uomini che crescono e si affievoliscono, esistendo per sempre, cambiando mentre vivono, attraverso la morte e la vita. Quando loro sono sbocciati, arrivati allo zenit di crescita nella loro vita, rapidamente spedisco il mio velo di oscurità, avvolgendo un cadavere nel sudario e cambiandolo in nuove forme di vita. Fermamente diretti verso l’alto in tutte le ere, crescendo, espandendosi ancora in un'altra fiamma che accende l’oscurità con un potere ancora più grande, estinto ma ancora acceso nel velo della notte. Così cresce l’anima dell’uomo sempre diretta verso l’alto, estinta ma ancora accesa nell’oscurità della notte. Io, Morte vengo, e non rimango, perché la vita eternamente esiste nel Tutto; solamente un ostacolo, io nel sentiero, per essere conquistata rapidamente dalla luce infinita. Alzati, o fiamma che brucia nell’interno, fiammeggia e conquista il velo della notte".

Poi nel mezzo delle fiamme nell’oscurità crebbe una che spinse indietro la notte fiammeggiando ed espandendosi, sempre più brillante, fino a che finalmente non era nient’altro che la Luce. Poi la mia guida parlò, la voce del maestro: "Guarda la tua anima come cresce nella luce, ora liberata per sempre dal Signore della notte". Lui quindi mi condusse attraverso molti grandi spazi riempiti coi misteri dei Figli della Luce; misteri dei quali l’uomo non potrà mai sapere finché anche lui, non sia un Sole della Luce.

Poi Lui si volse indietro e mi condusse nella Luce della sala della Luce. Io mi inginocchiai di fronte ai grandi Maestri, Signori di tutte le ere. Lui quindi pronunciò parole di grande potere: "Tu sei stato liberato dalle Sale di Amenti. Scegli il tuo lavoro fra i figli degli uomini".

Poi io dissi: "O, grande maestro; lascia che io sia un insegnante degli uomini, affinché loro possano essere condotti e diretti verso l’alto, ci sono luci anche fra gli uomini; liberati dal velo della notte che li circonda, fiammeggianti con la luce che splenderà fra gli uomini".

Poi la voce mi disse:
"Vai, come tu vuoi. Così sia decretato. Lui è Padrone del Suo destino, libero di prendere o di respingere ciò che vuoi. Prendi il potere, prendi la saggezza. Splendi come una luce fra i figli degli uomini".

Poi l’Abitante mi condusse verso l’alto. Io dimorai di nuovo fra i figli degli uomini, insegnando e mostrando parte della mia saggezza; Sole della Luce, un fuoco fra gli uomini. Ora di nuovo percorro il sentiero discendente, cercando la luce nell’oscurità della notte. Coraggiosamente proseguo, preservando i miei ricordi, che io possa essere guida ai figli degli uomini.

 

   

 

 

 

Tavola III – La Chiave della Saggezza

 

Io, Thoth, l’Atlantideo, do la mia saggezza, do la mia conoscenza, do il mio potere. Liberamente do ai figli degli uomini. Do affinché anche loro, possano avere la saggezza di splendere nel mondo dal velo della notte.

Saggezza è potere e potere è saggezza, uno con l’altro, perfezionando l’intero. Non essere orgoglioso, O uomo, della tua saggezza. Parla con l’ignorante così come con il saggio. Se uno viene da te pieno di conoscenza, ascolta e tienine conto, perché la saggezza è in tutti. Non restare in silenzio quando qualcuno parla male della Verità, come la luce del sole splende sopra di tutto. Colui che andrà al di sopra della Legge sarà punito, perché solamente attraverso la Legge viene la libertà degli uomini. Quindi non aver paura perché la paura è una servitù, una catena che lega gli uomini all’oscurità.

Segui il tuo cuore durante la durata della tua vita. Fa più di quanto ti è comandato. Quando tu hai guadagnato ricchezze, segui il tuo cuore, perché tutto questo è di nessun profitto se il tuo cuore è stanco. Non ridurre il tempo di ciò che segue il tuo cuore. È aborrito dell’anima. Coloro che sono guidati non sviano, ma quello che hanno perso non lo possono ritrovare lungo un percorso diritto. Se tu vai fra gli uomini, fallo per te stesso, ama, con l’inizio e la fine del cuore.

Se uno viene da te per un consiglio, lascia che lui parli liberamente, affinché la cosa per cui lui è venuto da te possa essere fatta. Se lui esita ad aprire il suo cuore, è perché tu, il giudice, hai sbagliato. Non ripeterti discorsi eccessivi, né prestagli ascolto, perché è la parola di uno che non è in equilibrio. Non parlare di questo, così che lui prima di te possa conoscere la saggezza. Il Silenzio è di grande profitto. Un’abbondanza di discorsi non dà nessun profitto. Non esaltare il tuo cuore al di sopra dei figli degli uomini, affinché non sia portato al di sotto della polvere.

Se tu sei grande fra gli uomini, sii onorato per conoscenza e gentilezza. Se tu cerchi di conoscere la natura di un amico, non chiedere al suo compagno, ma passa del tempo da solo con lui. Discuti con lui, esaminando il suo cuore dalle sue parole e dal suo comportamento. Quello che è finito nel ripostiglio deve venire fuori, e le cose che sono tue devono essere condivise con un amico. La conoscenza è vista dallo sciocco come ignoranza, e le cose che gli sono proficue dannose. Lui vive nella morte. È perciò il suo cibo. L’uomo saggio lascia che il suo cuore trabocchi ma mantiene il silenzio. O uomo, ascolta la voce della saggezza; ascolta la voce della luce. Ci sono misteri nel Cosmo che svelati riempirebbero il mondo con la loro luce. Lascia che colui che vorrebbe essere libero dalle catene dell’antica oscurità divinizzi il materiale dall’immateriale, il fuoco dalla terra; perché sappi che come la terra discende alla terra, così anche il fuoco ascende al fuoco e diviene uno con il fuoco. Colui che conosce il fuoco che è dentro di lui ascenderà al fuoco eterno e vivrà eternamente in esso. 

Fuoco, il fuoco interiore, è il più potente di tutte le forze, da esso derivano tutte le cose e penetra tutte le cose della Terra. L’uomo si sostiene solo su ciò che resiste. Così l’uomo deve respingere la Terra, anche se non esiste. Non tutti gli occhi vedono con la stessa visione, perché ad uno un oggetto appare di una certa forma e colore e ad un occhio diverso di un altro. Così anche il fuoco infinito, cambia da colore a colore; non è sempre lo stesso da giorno a giorno.

Così, parlo io, THOTH, dalla mia saggezza perché un uomo è un fuoco che brucia brillando nella notte; mai si estingue nel velo dell’oscurità, mai si estingue nel velo della notte. Per mezzo della mia saggezza ho guardato nei cuori degli uomini, li trovai prigionieri della schiavitù della lotta. Libera dalla fatica, il tuo fuoco, O fratello mio, affinché non sia seppellito nell’ombra della notte. Ascolta, O uomo, e tieni conto di questa saggezza: dove cessano il nome e la forma? Solamente nella coscienza, invisibile, una forza infinita di brillante radianza. Le forme che vengono create dallo splendore, le tue visioni sono veramente effetti che seguono la causa. L’uomo è una stella confinata in un corpo, fino a che alla fine, viene liberato attraverso la sua lotta interiore. Solamente dall’affaticamento nella lotta la stella potrà rifiorire a una nuova vita. Per colui che conosce il principio di tutte le cose, la sua stella è libera dal regno della notte.

Ricorda, O uomo, che tutte le cose che esistono sono solamente un'altra forma di quello che non esiste. Tutto l’essere che è esistito si sta trasformando in un altro essere e tu non fai eccezione. Considera la Legge, la Legge è per tutti. Non cercare quello che è al di fuori della Legge, perché ciò esiste solamente nell’illusione dei sensi. La saggezza arriva a tutti i suoi figli finché essi vanno verso la saggezza. Attraverso tutte le età, la luce è rimasta celata. Svegliati, O uomo, e sii saggio. 

Ho viaggiato profondamente nei misteri della vita, chiedendo e cercando ciò che è nascosto. Presta ascolto, O uomo, e sii saggio. Lontano al di sotto della superficie della terra, nelle Sale di Amenti, vidi misteri che sono nascosti agli uomini. Spesso ho viaggiato nell’ignoto e profondo passaggio, ho guardato la Luce che è la Vita fra gli uomini. Là al di sotto del fiore della Vita che sempre vive, io cercai i cuori e i segreti degli uomini. Lì io trovai quell’uomo ma egli viveva nell’oscurità, la luce del grande fuoco è nascosta all’interno.

Di fronte ai Signori della nascosta Amenti io imparai la saggezza che portai agli uomini. Loro sono i Maestri della grande Segreta Saggezza, portata da un futuro della fine dell'infinito. Loro sono Sette, i Signori di Amenti, i padroni supremi dei Figli del Mattino, Soli dei cicli, Maestri della Saggezza. Loro non sono fatti come i figli degli uomini. Tre, Quattro, Cinque e Sei, Sette, Otto e Nove sono i titoli dei Maestri degli uomini.  Lontano dal futuro, amorfi eppure in formazione, loro divennero come insegnanti per i figli degli uomini. Loro vivono per sempre, eppure non viventi, non legati alla vita e liberi dalla morte. Essi regnano per sempre con infinita saggezza, limitati eppure liberi dalle scure Sale della Morte. Loro hanno in loro la Vita, eppure una vita che non è vita, liberi da tutto sono i Signori del Tutto. Prima di loro venne il Logos, strumento del loro potere sopra ogni cosa. Vasta è la loro espressione, eppure nascosta nella piccolezza, formata nella formazione, conosciuta eppure ignota.

Il Tre porta la chiave di tutta la magia nascosta, lui è il creatore delle sale della Morte; mandando avanti il potere, avvolgendo un cadavere nel sudario dell’oscurità, legando le anime dei figli degli uomini; inviando l’oscurità, legando la forza dell’anima; direttore del negativo ai figli degli uomini.

Quattro è colui che scioglie il potere. Lui, Signore di Vita ai figli degli uomini. Di Luce è il suo corpo, di fiamma la sua espressione; liberatore delle anime dei figli degli uomini.

Cinque è il Maestro, il Signore di tutta la Chiave magica è la Parola che echeggia fra gli uomini.

Sei è il Signore della Luce, il sentiero ignoto, percorso dalle anime dei figli degli uomini.

Sette è colui che è il Signore della vastità, maestro dello Spazio e chiave dei Tempi.

Otto è colui che ordina l’evoluzione; pesa e equilibra il viaggio degli uomini.

Nove è il padre, vasto nella Sua espressione, formando e cambiando dal fuori del Senza Forma.

Medita sui simboli che ti do. Loro sono le Chiavi, nascoste dagli uomini. Non andare sempre direttamente verso l’alto, O Anima del mattino. Volgi i tuoi pensieri verso l’alto alla Luce e alla Vita. Cerca nelle chiavi dei numeri che ti do, luce sul sentiero da vita a vita. Cerca con saggezza. Volgi i tuoi pensieri all’interno. Non chiudere la tua mente al fiore della Luce. Metti nel tuo corpo un'immagine della forma-pensiero. Pensa ai numeri che ti condurranno alla Vita. Chiaro è il sentiero per colui che ha la saggezza. Apri la porta al Regno della Luce. Versa la tua fiamma come un Sole del mattino. Chiudi fuori l’oscurità e vivi nel giorno. Prenditi, o uomo! Come parte del tuo essere, i Sette che sono ma non sono ciò che sembrano. Apriti, o uomo! Hai la mia saggezza. Segui il percorso nel modo che ti ho indicato. Maestri di Saggezza, Sole della Luce del Mattino e Vita per i figli degli uomini.  

 

 

 

Tavola IV – La Nascita dello Spazio

Presta ascolto, o uomo, alla voce della saggezza, presta ascolto alla voce di THOTH, l’Atlantideo. Liberamente ti do la mia saggezza, raccolta dal tempo e dallo spazio di questo periodo; maestro dei misteri, Sole del mattino che vive per sempre, un figlio della Luce che splende luminoso, stella del mattino, THOTH l’insegnante degli uomini, è di Tutti.

Molto tempo fa, nella mia infanzia, mi sdraiavo al di sotto delle stelle nella ormai da tempo sommersa ATLANTIDE, sognando i lontani misteri al di sopra degli uomini. Poi nel mio cuore crebbe una grande brama di conquistare il sentiero che conduce alle stelle. Anno dopo anno, desiderai la saggezza, cercando nuova conoscenza, seguendo il sentiero, fino a che finalmente la mia Anima, in grande travaglio, ruppe la sua schiavitù e si liberò dalla catene.

Io ero libero dalla schiavitù della terra degli uomini. Libero dal corpo, brillai nella notte. Finalmente per me era aperto lo spazio stellare. Io ero libero dalla servitù della notte. Alla fine dello spazio cercai la saggezza, lontano oltre la conoscenza limitata dell’uomo. La mia Anima viaggiò liberamente lontano nello spazio, nel cerchio dell’infinita luce. Insolitamente, oltre la conoscenza, vi erano alcuni pianeti, grandi e giganteschi oltre i sogni degli uomini. Allora io trovai la Legge, in tutta la sua bellezza, che lavora attraverso e fra di loro come qui fra uomini. La mia anima balenò avanti attraverso la infinita bellezza, coi miei pensieri volai lontano attraverso lo spazio. Io rimasi là su un pianeta di bellezza. Tensioni dell’armonia riempirono tutta l’aria. C’erano forme, che si muovevano in Ordine, grandi e maestose come le stelle della notte; crescendo in armonia, un equilibrio ordinato, simboli del Cosmo, come la Legge.

Molte le stelle che passai nel mio viaggio, molte le razze di uomini sui loro mondi; alcuni che si sviluppavano verso l’alto come le stelle del mattino, altri che cadevano verso il basso nell’oscurità della notte. Ognuno di loro che lotta per andare verso l’alto, guadagnano le altezze e piombano nelle profondità, movendosi a volte nei regni della luminosità, vivendo attraverso l’oscurità, guadagnando la Luce. Sappi, O uomo, che quella Luce è il tuo retaggio. Sappi che l’oscurità è solamente un velo. Sigillata nel tuo cuore è la luminosità eterna che aspetta il momento di conquistare la libertà, aspettando di lacerare il velo della notte.

Ne trovai alcuni che avevano conquistato l’etere. Loro erano liberi nello spazio mentre ancora erano uomini. Usando la forza che è il fondamento di Tutte le cose, lontano nello spazio loro costruirono un pianeta, disegnato dalla forza attraverso la quale fluisce il Tutto; condensando, riunendo l’etere in forme che crebbero come loro vollero. Andando oltre la scienza, loro, fra tutte le razze, possenti in saggezza, i figli delle stelle. Per un lungo tempo feci una pausa e guardai la loro saggezza. Li vidi creare dal di fuori dell’etere delle gigantesche città rosa e oro. Formate dall’elemento primigenio, base di tutta la materia, il lontano flusso dell’etere. In un lontano passato, loro avevano conquistato l’etere, liberarono loro stessi dalla servitù della fatica; formavano con la mente solamente un'immagine e rapidamente creavano, essi crebbero.

Dopo, la mia anima avanzò velocemente, attraverso tutto il Cosmo, vedendo cose mai viste, cose nuove e vecchie; imparando che l’uomo è veramente nato dallo spazio, un Sole del Sole, un figlio delle stelle. Sappi, O uomo, che qualunque cosa abita in te, certamente è una con le stelle. I tuoi corpi non sono nient’altro che pianeti che girano intorno ai loro soli centrali. Quando avranno guadagnato la luce di tutta la saggezza, saranno liberi di splendere nell’etere – uno dei Soli che splendono fuori dall’oscurità – un nato dallo spazio cresciuto nella Luce. Proprio come le stelle che nel tempo perdono il loro splendore e la luce passa da loro alla grande sorgente, così, O uomo, l’anima avanza lasciando indietro l’oscurità della notte.

Formatasi dall’etere primitivo riempito con lo splendore che fluisce dalla fonte, limitata dall’etere circostante, splenderà fino a che finalmente sarà libera. Alza la Tua fiamma fuori dall’oscurità, vola fuori dalla notte e tu sarai libero. Io viaggiai attraverso la spazio-tempo, sapendo che finalmente la mia anima era libera, sapendo che ora potrà cercare di raggiungere la saggezza. Fino a che finalmente, passai ad un livello, nascosto dalla conoscenza, sconosciuto alla saggezza, che si estendeva oltre tutto ciò che noi sappiamo. Ora, O uomo, quando ebbi questa conoscenza, la mia anima crebbe felice, perché ora ero libero. Ascolta, tu nato dallo spazio, presta ascolto alla mia saggezza: voi non sapete che anche voi sarete liberi. Tieni conto, O uomo, della mia saggezza perché ascoltando, anche tu, potrai vivere e essere libero. Tu non sei figlio della terra, ma figlio della Luce Cosmica e Infinita.

Non sai, O uomo, del tuo retaggio? Non sai che veramente sei la Luce? Sole del Grande Sole, quando tu acquisisci la saggezza, veramente sarai consapevole della Tua parentela con la Luce. A te ora do la conoscenza, la libertà di camminare nel percorso che ho calcato e mostrarti veramente come con i miei sforzi, percorsi il sentiero che conduce alle stelle. Ascolta, O uomo, e conosci la tua schiavitù, sappi come liberarti da questo fardello. Tu risorgerai fuori dell’oscurità, uno con la Luce e uno con le stelle. Segui sempre il percorso della saggezza. Solamente per mezzo di esso potrai risorgere. Il destino dell’uomo lo conduce sempre in avanti nelle Pieghe dell’Infinito Tutto. Sappi, O uomo, che tutto lo spazio è ordinato. Solamente per mezzo dell’Ordine puoi essere Uno col Tutto. Ordine e equilibrio sono la Legge del Cosmo. Seguile e sarai Uno col Tutto. Colui che segue il sentiero della saggezza, deve essere aperto al fiore della vita e deve estendere la sua coscienza fuori dell’oscurità, fluendo nel Tutto attraverso il tempo e lo spazio. Soffermati nel Profondo silenzio, fino a che finalmente tu sarai libero dal desiderio, libero dalla brama di parlare nel silenzio.

Conquista il silenzio, la servitù dalle parole. Astieniti dal mangiare finché non avrai dominato il desiderio per il cibo che è servitù dell’anima. Quindi giaci nell’oscurità. Chiudi i Tuoi occhi ai raggi della Luce. Centra la forza della tua Anima nella tua coscienza, liberandola dai legami della notte. Poni in un posto della tua mente l’immagine del tuo desiderio. Raffigura il luogo che tu desideri vedere. Vibra indietro e avanti con il tuo potere. Svincola l’anima al di fuori della sua notte. Energicamente devi scuoterti con tutto il tuo potere fino a che finalmente la tua anima sarà libera.

La fiamma del Cosmo è possente oltre le parole, sospesa a livelli ignoti all’uomo; possente ed equilibrata, muovendosi nell’Equilibrio, musica di armonie, lontana oltre l’uomo. Parlando con la musica, canta coi colori, fiammeggia dall’inizio dell’Eterno Tutto. Voi siete una Scintilla della fiamma, O bambini miei, bruciando con i colori e vivendo con la musica. Ascolta la Voce e sarai libero. La libera Coscienza è fusa con il Cosmo, Uno con l’Ordine e subordinata al Tutto. Non hai saputo, O uomo, che la Luce brillerà fuori dell’oscurità, un'immagine del Tutto. Recita questa preghiera per il conseguimento o la saggezza. Prega per l’arrivo della Luce dal Tutto.

Poderoso  SPIRITO della LUCE che splendi attraverso il Cosmo, attira presso di te la mia fiamma in armonia.  Solleva dalle tenebre il mio fuoco, magnete del fuoco che è Uno con il TUTTO. Solleva la mia anima tu forza e potenza. Figlio della Luce, non rivolgerti lontano. Attirami in potenza a fondermi nella tua fornace; Uno con tutte le cose e tutte le cose in Uno, fuoco della vita-protesa e Uno con la Mente.

Quando avrai liberato la tua anima dalla schiavitù, sappi che le tenebre per te sono andate. Sempre tra lo spazio tu puoi cercare saggezza, non legato alle catene forgiate nella carne. In avanti e in alto nel mattino,  lampo libero, o Anima, ai regni della Luce. Muovi tu nell'Ordine,  muovi tu in Armonia, liberamente muoverai con i Figli della Luce. Cerca e impara, la mia CHIAVE della Saggezza. Così, o uomo, sarai sicuramente libero.

 

 

 

   

 

Tavola V – L’abitante di Unal

 

Spesso io sogno della sepolta Atlantide, persa nelle età che sono passate nell’oscurità.

Eone su eone tu esistevi in bellezza, una luce che splende attraverso l’oscurità della notte. Forte nel suo potere, dominando i nati dalla terra, Signore della Terra nel giorno di Atlantide. Re delle nazioni, maestro della saggezza che splende da SUNTAL, Custode del sentiero, abitava nel suo Tempio il Padrone di UNAL, Luce della Terra nel giorno di Atlantide. Maestro, Lui, da un periodo oltre noi, che viviamo in corpi fra gli uomini. Non come il nato dalla terra, Lui da oltre, Sole di un periodo, più avanzato degli uomini.

Sappi, O uomo, che HORLET il Maestro, non era mai uno coi figli degli uomini.

Lontano in un tempo passato, quando Atlantide iniziava a crescere nel potere, apparve uno con la Chiave della Saggezza e mostrò a tutti il sentiero della Luce. Lui mostrò a tutti gli uomini il percorso della realizzazione, in quale modo la Luce fluisce fra gli uomini. Controllando l’oscurità, conducendo l’anima dell’uomo verso l’alto ad altezze che erano tutt’uno con la Luce. Lui divise i Regni in ripartizioni. Dieci erano loro, regnavano per mezzo dei figli degli uomini. Su un altro (regno), Lui edificò un Tempio, ma non costruito dai figli degli uomini. Lui chiamò la sua sostanza da Fuori dell’Etere, foggiò e formò le forme che Lui costruì con la Sua mente col potere di YTOLAN. Miglio su miglio coprì l’isola, spazio su spazio crebbe nella sua forza. Oscuro, eppure non nero, ma buio come lo spazio-tempo, profonda nel suo cuore è l’Essenza della Luce. Rapidamente il Tempio crebbe nella sua forma, foggiato e plasmato dalla Parola dell’Abitante, chiamato dall’amorfo in una forma. Lui costruì poi, per se stesso, grandi camere, le riempì con forme evocate dall’Etere, le riempì con la saggezza evocata dalla Sua mente. Lui era senza forma nel suo Tempio, allora Lui si formò nell’immagine di uomo. Abitando ancora fra loro ma non uno di loro, Lui era diverso e lontano dai figli degli uomini. Lui quindi scelse alcune persone, Tre che divennero i suoi messaggeri. Lui scelse i Tre tra i più evoluti affinché divenissero i suoi collegamenti con Atlantide. Loro erano i Messaggeri, che portavano il suo consiglio ai re dei figli degli uomini. Lui portò altri innanzi a sé e insegnò loro la saggezza; insegnanti, loro, per i figli degli uomini. Lui mise loro sull’isola di UNDAL come insegnanti della Luce agli uomini. Ad ognuno di coloro che fu scelto così, dovette insegnare per cinque anni e dieci.

Solamente così lui poté dare la conoscenza per portare la Luce ai figli degli uomini. Così essi entrarono a far parte del Tempio, un'abitazione per il Maestro degli uomini. Io, THOTH, ho cercato la saggezza, ho cercato nell’oscurità e ho cercato nella Luce. Bramoso nella mia gioventù viaggiai lungo il sentiero cercando di acquisire nuova conoscenza. Fino a che dopo molto sforzi, uno dei Tre mi portò la Luce. Lui mi portò i comandi dell’Abitante, mi chiamò dall’oscurità nella Luce. Lui mi portò di fronte all’Abitante nel profondo del Tempio di fronte al grande Fuoco. Là sul grande trono, io vidi, l’Abitante vestito di Luce e brillante nel fuoco. Io mi inginocchiai di fronte a quella grande saggezza e sentii onde di Luce che fluivano attraverso di me. Io poi ascoltai la voce dell’Abitante:

"O Oscurità, entra nella Luce. A lungo hai cercato il sentiero per la Luce. Ogni anima che allenta le sue catene sulla terra, presto verrà liberata dalla servitù della notte. Al di fuori dell’oscurità tu sei sorto, il traguardo della Luce appare più vicino. Qui tu dimorerai come uno dei miei figli, custode dei documenti, contenitore della saggezza, strumento della distante Luce. Pronto per fare ciò di cui si ha bisogno, preservatore della saggezza attraverso le età dell’oscurità che verrà presto sui figli degli uomini. Vivi qui e dissetati da tutta la saggezza. Segreti e misteri ti saranno svelati."
 
Poi io risposi, al Maestro dei Cicli, dicendo:
"O Luce che discese tra gli uomini dammi la saggezza affinché possa essere un insegnante degli uomini. Dammi la Luce affinché possa essere libero."
 
Poi parlò di nuovo, il Maestro:
"Età dopo età tu vivrai con la Tua saggezza, Sì, quando le onde dell’oceano ondeggiano sopra Atlantide, portando la Luce, sebbene nascosta nell’oscurità, sii pronto a venire quando verrai chiamato. Ora va e impara la più grande saggezza. Cresci attraverso la Luce dell’infinito Tutto."
 
A lungo io abitai nel Tempio dell’Abitante, fino a che finalmente divenni Uno con la Luce. Quindi io seguii la strada per i piani stellari, seguii poi il sentiero della Luce. Profondo nel cuore della Terra seguii il sentiero e imparai i segreti, come sotto così sopra; imparando il sentiero alle Sale di AMENTI; imparando la Legge che equilibra il mondo. Per mezzo della mia saggezza penetrai nelle camere ignote della Terra, profondamente attraverso la crosta della Terra, nel sentiero nascosto da ere ai figli degli uomini. Mi fu svelato: mai più saggezza finché non arriverai a una nuova conoscenza: scoprii che tutto è parte di un Tutto, grande e ancora più grande di ciò che tutti noi sappiamo. Cercai il cuore dell’Infinità attraverso tutte le epoche. Profondamente e ancora più profondamente, io trovai ancora più misteri. Ora, guardando indietro attraverso le epoche, io so che la saggezza è illimitata, cresciuta sempre più grande in tutte le età, Uno con l’Infinità e più grande di tutto.
 
C’era una Luce nell’antica ATLANTIDE, e anche l’oscurità, che fu nascosta a tutti. Alcuni che erano arrivati in alto fra gli uomini caddero dalla Luce nell’oscurità. Loro divennero orgogliosi a causa della loro conoscenza, loro erano orgogliosi del loro posto fra gli uomini. Profondamente loro scavarono nel proibito, aprirono l’ingresso che li condusse in basso. Cercarono di guadagnare più conoscenza ma portandola su dal basso. Colui che discende deve avere equilibrio, altrimenti viene catturato a causa della mancanza della nostra Luce. Loro poi, aprirono alla loro conoscenza, sentieri che sono vietati all'uomo. Ma, nel Suo Tempio, da cui Tutto vede, l’Abitante si collocò nel suo AGWANTI mentre, attraverso Atlantide, la Sua anima errava liberamente. Egli vedeva gli Atlantidei che, con la loro magia, aprivano l’ingresso che avrebbe portato alla Terra un grande dolore. Velocemente fuggì la Sua anima, indietro al Suo corpo. Egli sorse dal Suo AGWANTI. Chiamò a Lui i Tre potenti messaggeri. Diede loro i comandi che sconvolsero il mondo. Rapidamente l’Abitante discese, profondamente al di sotto della crosta della Terra alle Sale di AMENTI. Poi chiamò a Lui i poteri dei Sette Signori; fu cambiato l’equilibrio della Terra. Atlantide affondò sotto le onde profonde. Distrussero l’ingresso che era stato aperto; distrussero la via d’accesso che conduceva al disotto. Tutte le isole furono distrutte eccetto UNAL, e parte dell’isola dei figli dell’Abitante. Lui salvò loro affinché potessero essere gli insegnanti, Luci sul percorso per quelli che sarebbero venuti dopo, Luci per i piccoli figli degli uomini. Lui chiamò poi, io THOTH, di fronte a lui e mi diede dei comandi su cosa avrei dovuto fare, dicendo:
 
"Prendi tu, O THOTH, tutta la Tua saggezza. Prendi tutte le Tue conoscenze, Prendi tutta la Tua magia. Va avanti come un insegnante di uomini. Va tu a conservare le conoscenze fino a che col tempo la Luce crescerà fra gli uomini. Tu sarai la Luce attraverso tutte le età, nascosta finché sarà trovata da uomini illuminati. Su tutta la Terra, potremo dare il potere, indipendentemente dare o portare via. Raduna ora i figli di Atlantide. Prendili con te e fuggi verso gli uomini delle caverne. Vola alla terra dei Figli di KHEM."

Quindi radunai i figli di Atlantide. Nella nave spaziale portai tutti i miei documenti, portai i documenti dell’Atlantide sommersa. Radunai tutti i miei poteri, strumento di molta magia possente. Quindi ci innalzammo sulle ali del mattino. Alti noi ci innalzammo sopra il Tempio, abbandonando i Tre e l’Abitante, profondamente nelle Sale al di sotto del Tempio, chiudendo l’accesso ai Signori dei Cicli. Eppure ancora chi avrà la conoscenza, potrà aprire il percorso ad AMENTI. Velocemente poi noi fuggimmo sulle ali del mattino, fuggimmo alla terra dei figli di KHEM. Là col mio potere, li conquistai e li dominai. Li feci sorgere alla Luce, i figli di KHEM. Profondamente al di sotto delle rocce, seppellii la mia nave spaziale aspettando il tempo in cui gli uomini saranno liberi. Al di sopra della nave spaziale, eressi un marcatore nella forma di un leone con aspetto di uomo. Là al di sotto di quella immagine ancora resta la mia nave spaziale, pronta per essere portata quando ve ne sarà bisogno. Sappi, O uomo, che lontano nel futuro, invasori verranno dal fuori profondo. Quindi svegliati, tu che hai la saggezza. Prendi la mia nave e vinci tranquillamente. Profondamente al di sotto dell’immagine giace il mio segreto. Cerca e trova nella piramide che costruii. L’uno con l’altro è la Chiave; ciascuno è l’ingresso che conduce alla Vita. Seguite la Chiave d’accesso che lascio dietro a me. Cerca e la via d’accesso alla Vita sarà tua. Cerca nella mia piramide, profondamente nel passaggio che finisce in un muro. Usa la Chiave dei Sette, e ti si aprirà il passaggio.

Ora ti ho dato la mia saggezza. Ora a te ho dato il mio procedimento.

Segui il sentiero. Risolvi il mio segreto. A te ho mostrato il modo.

 

 

 
 
 
 
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