PUNTE DI FRECCIA E UTENSILI IN PIETRA di 9 sino a 55.000.000 anni fa - Nel 1880 il professor J.D. Whitney, geologo dello Stato della California, pubblicò un accurato resoconto su utensili di pietra di accurata fattura rinvenuti nelle miniere d'oro californiane. I reperti, comprendenti punte di freccia e mortai di pietra con i relativi pestelli, risalivano dai 9 ai 55.000.000 di anni fa. W. H. Holmes, della Smithsonian Institution, uno dei critici più espliciti in merito ai ritrovamenti, scrisse: “Forse se il professor Whitney si fosse pienamente reso conto di come sia intesa oggi la storia dell'evoluzione umana, avrebbe esitato ad annunciare le conclusioni a cui era giunto, nonostante l'ingente quantità di testimonianze alle quali si era trovato di fronte”. In altre parole, se i fatti non erano in accordo con le teorie ufficiali, anche se possedevano una schiacciante evidenza, dovevano essere messi da parte.
SCHELETRO FEMMINILE DI HOMO SAPIENS di 3-4 milioni di anni fa - Nello stesso periodo Giuseppe Ragazzoni, eminente geologo dell'Istituto geologico di Brescia, trovò a Castenedolo in provincia di Brescia, mentre raccoglieva in una cava conchiglie degli strati del Pliocene, frammenti di fossili umani. Il 16 Febbraio del 1879 nello stesso sito vi fu il ritrovamento di un intero scheletro con caratteristiche anatomiche femminili del tutto attuali. Ragazzoni asserì “Lo scheletro trovato il 16 Febbraio si è presentato ad una profondità di più di un metro nell'argilla blu che sembra averlo ricoperto molto lentamente”. I geologi odierni situano l'argilla blu di Castenedolo nella fase astiana del medio Pliocene, cosa che daterebbe lo scheletro trovato tra i 3 e i 4 milioni di anni fa. Successivamente nel “Textbook of European Archaeology”, scritto nel 1921 dal professor R. A. Macalister dichiarò: “Accettare una data del Pliocene per gli scheletri di Castenedolo vorrebbe dire creare molti problemi insolubili, tali da non consentirci quasi alcuna esitazione nella scelta tra l'alternativa di accettare o respingere la loro autenticità”.